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mercoledì 30 giugno 2021

Ischia Mia

 

Comune di Ischia


Si precisa che “Ischia Covid Free” si riferisce alla vaccinazione della popolazione ischitana che al momento risulta vaccinata per circa l’80% della popolazione vaccinabile e dunque l’isola può essere considerata un territorio sicuro. Rispetto alle richieste che giungono numerose al comune di Ischia di eventuali restrizioni per chi sbarca sull’isola (tampone, seconda dose vaccino o altro), si comunica che NON ci sono restrizioni diverse da quelle previste dalle normative nazionali e regionali. Al momento, dunque, per gli spostamenti nazionali - essendo tutte le regioni gialle e/o bianche - non vi sono restrizioni, mentre per i turisti in arrivo dall’estero è necessario rispettare quanto previsto per gli ingressi in Italia dai vari paesi. Si ribadisce, dunque, che l’isola d’Ischia ad oggi non prevede ulteriori limitazioni specifiche.



Comune di Ischia

mercoledì 23 gennaio 2013

I posti da scoprire sull'Isola

Dal Castello Aragonese ai Giardini Termali Poseidon

L'Isola d'Ischia è ricca di storia, risorse naturali, arte e folclore. È un'Isola da scoprire curiosando dall'alba al tramonto, quando, nella speranza di scorgere il leggendario "raggio verde" ci si ritrova dinanzi ad uno dei tramonti più belli del mondo.

Nel comune di Ischia 

Ischia Ponte si trova nella zona nord-est di Ischia e risulta esserne uno dei luoghi più antichi, inoltre vanta quello che è ampiamente considerato il punto più suggestivo dell'Isola: il Castello Aragonese. L'atmosfera magica che si crea alle prime luci dell'alba in questo antico borgo di pescatori è indimenticabile. L'enorme castello arroccatto su un isolotto a pochi metri dal porticciolo fa da meritevole sfondo per foto da cartolina. È possibile visitare l'interno del castello con un piccolo contributo: consigliato.
Poco più a sud del castello, in località Cartaromana, si trova la splendida "Torre di Michelangelo", costruzione ricca di storia ed aneddoti nonchè protagonista insieme al Castello Aragonese di una delle feste più caratteristiche dell'Isola: la Festa a mare agli scogli di Sant'Anna.
Nel pieno centro del borgo di Ischia Ponte si trova il Museo del Mare , a cura della sezione locale dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia. È aperto tutti i giorni e custodisce molti reperti interessanti.

Nel comune di Forio

Forio è il comune più esteso, si trova nella zona sud-ovest dell'Isola d'Ischia e questa particolarità le consente di godere del sole fino al tramonto, quando cade proprio fuori la costa che va dalla baia di Citara alla meravigliosa chiesa del Soccorso, la quale, a picco sul mare, è storicamente uno dei simboli del paese insieme al Torrione. Altro simbolo, ma più moderno, del paese di Forio è la Colombaia di Luchino Visconti, una villa-castello immersa nei solenni silenzi del bosco di Zaro. Qui il Maestro trascorse soggiorni in compagnia degli amici e dei collaboratori più stretti, da Aida Valli a Claudia Cardinale, da Helmut Berger ad Alain Delon. Riaperta al pubblico qualche anno fa dopo un lungo abbandono, accoglie la Fondazione ed il Museo dedicati al regista nonchè una Scuola Internazionale di Cinema e Teatro. A poche centinaia di metri dalla Colombaia si trova la famosa Villa La Mortella, il centro studi per mucisisti in erba voluto da William Walton, uno dei maggiori compositori inglesi del '900. Aperta al pubblico da Lady Susana Walton, è, dopo le terme, il luogo più visitato dell'Isola: un'attrazione da 90.000 ingressi l'anno. La musica non c'entra, però, anche se i concerti registrano sempre il tutto esaurito. Villa La Mortella è anche uno dei giardini più belli e suggestivi del mondo, progettato da Russel Page, con oltre 500 specie di piante ed essenze mediterranee e tropicali.
Oltre alle succitate attrazioni culturali, Forio offre 5 bellissime spiagge: Citara, Cava dell'Isola, Chiaia, San Francesco e la Baia di Sorgeto (spiaggia di sassi con sorgente termale naturale). Nella baia di Citara è presente il Parco Termale Giardini Poseidon che con oltre 22 piscine termali curative si fregia dell'appellativo di più bel parco termale del mondo.

Nel comune di Lacco Ameno

Questo comune è soprattutto ricordato per l'infautazione che, negli anni cinquanta del secolo scorso, per esso ebbe Angelo Rizzoli. È proprio in quel periodo che esplode la Dolce Vita made in Ischia anche grazie alle opere dell'editore milanese. Egli infatti non badò a spese per l'oggetto dei suoi desideri: acquista e fa della sontuosa Villa Arbusto il suo buen retiro, ristruttura le terme, fa sistemare la piazza del paese (piazza Santa Restituta) e costruisce alberghi lussuosi all'altezza del jet-set dell'epoca, come l'Albergo della Regina Isabella nato dalla ristrutturazione delle Antiche Terme Regina Isabella. Villa Arbusto è oggi un Museo Archeologico che custodisce i resti rinvenuti negli scavi della necropoli, tra cui spicca la "Coppa di Nestore", un vaso importato da Rodi nell'VIII sec. a.C. il quale riporta tre versi scritti in alfabeto calcidese, uno dei più antichi esempi di scrittura greca. Il simbolo di Lacco Ameno è comunque uno scoglio ubicato all'interno del porticciolo, chiamato "il fungo" a causa della sua forma particolare. Lacco Ameno condivide con il comune di Forio la baia più "tropicale" dell'Isola: la spiaggia di San Montano.

Nel comune di Serrara Fontana

Il piccolo e caratteristico borgo di Sant'Angelo è sicuramente il luogo più chic dell'Isola d'Ischia. Dalla scenografia "cinematografica", esclusiva e romantica è considerata la piazzetta di Ischia anche perchè è off-limits alle auto, che del resto non servono per gironzolare tra le boutique di grandi firme, le gioiellerie e gli atelier disseminati lungo le stradine bordate dalle case tinta pastello aggrappate alla collina. È il luogo preferito dagli artisti nonchè tappa obbligata per tutti i Vip di passaggio sull'Isola. Risalendo le pendici del monte ai cui piedi nasce Sant'Angelo ci si imbatte nel belvedere di Serrara dal quale ammirare un panorama mozzafiato. Ancora un po' più in alto si trova Fontana dal cui belvedere è possibile rimirare Capri, Vivara, Procida e tutto il Golfo di Napoli.

La Storia dell'Isola d'Ischia

Fin dall'antichità l'isola venne considerata una terra di grande interesse sia per la sua posizione nel mediterraneo, sia per le sue ricchezze del territorio. Furono i greci, e precisamente gli Eubei, i primi colonizzatori che nel VII secolo a.C. portarono le prime forme di civiltà organizzata attribuendo all'isola il nome di Pithekoussai. Dall'isola si spinsero a conquistare la costa e fondarono Cuma e Neapolis.
Il loro insediamento sull'isola si trovava nell'attuale zona di Montevico a Lacco Ameno. Oggi sappiamo con certezza che la loro maggiore attività era la produzione di vasi di ceramica (da questi anche l'origine del nome Pithekuossai pithoi in greco significa vaso di ceramica) e il commercio dei loro prodotti. Successivamente alla civiltà greca giunsero i Siracusani intorno al 500 a.C., che dispersero le popolazioni elleniche insediandosi al loro posto. Pithekoussai fu distrutta e l'isola fu soggetta a diverse dominazioni, tra cui quella di Roma che la cedette a Napoli in cambio di Capri.
Con i romani Ischia fu chiamata Aenaria, il suo centro era vicino alla zona di Cartaromana a Ischia Ponte, ma in seguito a un rapido assestamento del terreno l'insediamento fu sommerso dal mare. Per un lungo periodo fu terra di conquista e di passaggio.
Dal IX secolo iniziarono le terribili invasioni dei saraceni, le incursioni dei turchi e degli africani che si protrassero per ben settecento anni. In questo periodo le popolazioni del golfo costruirono avamposti, torri di avvistamento e un sistema di segnalazioni a vista dalla penisola sorrentina fino a Cuma, per avvertire dell'arrivo dei nemici. Gli abitanti di Ischia furono costretti a ripararsi nell'interno dell'isola dove costruirono rifugi scavati nel tufo, che ancora oggi si possono ritrovare.
Nei periodi successivi Ischia vede l'alternarsi di varie dominazioni: i Normanni, gli Svevi, gli Angioini e infine gli Aragonesi che attraverso la famiglia d'Avalos restituirono all'isola periodi di tranquillità e di dinamismo economico. Il loro dominio si trasformò progressivamente in assoggettamento con pressioni fiscali e angherie, tanto che nel 1729 alla morte di Michelangelo d'Avalos ci fu un'autentica sommossa. Il risultato fu che Ischia passò sotto la gestione diretta della casa reale di Napoli e così rimase fino all'unità di Italia.

venerdì 18 gennaio 2013

ISCHIA E' UN'ISOLA FELICE?

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